Una ricerca proveniente dalla collaborazione di studiosi di due università australiane, solleva forti preoccupazioni sul rischio, nel lungo termine, di assumere supplementi a base di cromo. Tali preparati, disponibili in pillole acquistabili senza ricetta, sono commercializzati come integratori nutritivi e sono popolari non solo tra i culturisti, ma vengono assunti per perdere peso e trattare disturbi metabolici, come la resistenza all’insulina e il diabete tipo 2. Alcune pillole contengono fino a 500 microgrammi, mentre la dose giornaliera raccomandata per gli adulti è di 25-35 microgrammi. Ebbene, la ricerca ha rivelato che il cromo viene convertito parzialmente in una forma cancerogena quando entra nelle cellule.
Dieci anni di osservazioni, riportate nello studio pubblicato sulla rivista tedesca Angewandte Chemie, mostrano che le cellule convertono il cromo III, un elemento che si presenta in natura, nel suo ‘cugino cancerogeno’ cromo esavalente, un contaminante industriale o in una forma ancora più tossica, il cromo V. “Ogni evidenza indica che vi sono scarsi benefici nell’assumere supplementi al cromo, particolarmente a basse dosi, mentre dosi più alte sono potenzialmente pericolose”, scrivono i coautori della ricerca, Lindsay Wu delle Scuola di Scienza Medica dell’Università del New South Wales a Peter Lay della Scuola di Chimica dell’Università di Sydney. “Non possiamo dire per certo se vi è un aumento del rischio di cancro, ma il fatto che possa convertirsi nella forma cancerogena è motivo di preoccupazione”, aggiungono.
Questo è solo l’ultimo ‘colpo’ nel lungo dibattito sulla sicurezza dei supplementi al cromo. Nel peggiore scenario, avvertono gli studiosi, i paesi occidentali potrebbero essere sul punto di una nuova epidemia di cancro, perché i supplementi sono in uso da circa 30 anni e il cromo esavalente può impiegare decenni per far ‘scattare’ il cancro, avvertono gli studiosi.